Il primo tram? Era trainato dai cavalli
Più di 140 anni sono trascorsi dall’inaugurazione del primo tram milanese. Era il lontano 1876 e un tramway trainato da cavalli iniziò a collegare la città di Milano a Monza: un’opera che con i suoi 13 km costituiva la prima linea tranviaria interurbana in Italia.

Ippovia Milano-Monza
Da quel momento, complice anche il divieto di utilizzo del vapore in città, le linee a rotaia a trazione animale iniziarono a diffondersi in maniera capillare in tutto il Comune.
Dal cavallo all’elettricità
Fu solo l’energia elettrica a mandare i cavalli in pensione.
Correva l’anno 1892. La società Edison dell’Ing. Giuseppe Colombo presentò un ambizioso progetto di elettrificazione della rete tranviaria urbana.
Edison ottenne la concessione per realizzare una linea sperimentale lunga tre chilometri da Piazza Duomo all’Arco Della Pace: l’inaugurazione del 2 novembre 1893 diede inizio a un’ascesa inarrestabile per la locomozione elettrica cittadina.

Tram tipo Edison
In un solo anno le linee elettrificate divennero 18. Cinque anni più tardi la lunghezza totale di esercizio superava i 61 km e all’inizio del XX secolo anche la mitica ippovia Milano-Monza passò alla trazione elettrica.
Fu così che il 5 dicembre del 1901 uscì di scena l’ultimo tram a cavalli di Milano: la rete tranviaria era stata totalmente elettrificata.
Nasce il mito del tram a carrelli “1928”
Milano superò la Grande Guerra e arrivarono gli anni ’20. Con loro, una vera rivoluzione nel trasporto tranviario cittadino: nacque a Cleveland, negli Stati Uniti d’America, il “tram a carrelli”, un tram le cui ruote erano montate su carrelli sterzanti in grado di ruotare separatamente rispetto al corpo della vettura.
La società Carminati & Toselli recepì l’innovazione e nel 1927 costruì il primo prototipo tutto milanese. Iniziò così nel 1928 la produzione della mitica serie 1500, denominata anche “Ventotto” o “Peter Witt”, dal nome dell’ingegnoso presidente della compagnia di trasporti di Cleveland.
Fu un successo senza precedenti. In tre anni ne entrarono in servizio 502 con la livrea color nocciola e crema e le porte a soffietto al posto dei soliti cancelletti in ferro.
Il Ventotto e il Discotram
Nacque in questo modo il mito del Ventotto, un simbolo indiscusso della città di Milano che dopo novant’anni di onorato servizio continua a trasportare passeggeri per le vie della città.
E’ su queste vetture che prende vita il Discotram ed è un orgoglio e un’impareggiabile fortuna poter viaggiare ogni sera su un autentico pezzo di storia di Milano.